Il furto e l’impianto d’allarme non attivato

Il furto era stato perpetrato in una villa durante l’assenza degli abitanti, il sistema di allarme, collegato ad una società di vigilanza, non era stato inserito, ma la manomissione dell’impianto, ad opera dei ladri, non era stata segnalata dal sistema. Quest’ultimo elemento, avrebbe dovuto consentire un immediato sopralluogo, da parte del personale addetto ai controlli, sul sito da sorvegliare. Per il risarcimento dei danni verso la società di vigilanza e relativo assicuratore, la Corte d’Appello affermò una responsabilità concorrente della società di vigilanza in misura di un terzo (1/3) e dei proprietari dei beni in misura di due terzi (2/3) per la sottrazione dei gioielli e dei valori, custoditi nella cassaforte dell’abitazione. Nel ricorso di legittimità, la Cassazione Civile n.8118/2022, nel confermare la decisione della Corte d’Appello osservava che, stante la non voluta attivazione del sistema di allarme da parte dei proprietari dell’immobile e che seppur detto sistema avrebbe dovuto, comunque, segnalare eventuali anomalie causate dalla manomissione dell’impianto, risultava preponderante la responsabilità dei proprietari nell’evento occorso. In breve, se il sistema di allarme, fosse stato correttamente inserito, avrebbe senz’altro segnalato l’effrazione. Per quanto concerneva, invece, i beni rubati, la S.C. ha ribadito il corretto uso del ragionamento per presunzioni, ai … Continua a leggere...