Cos’è l’errore diagnostico nella responsabilità medica?
I casi di malasanità relativi ad un’errata o tardiva diagnosi sono, purtroppo, tutt’altro che rari nella quotidianità. Si parla di errata diagnosi del medico per identificare sia quelle condizioni in cui il sanitario non è in grado di percepire una patologia che esiste, con la conseguenza di formulare una diagnosi tardiva, sia quando il medico formula una diagnosi rilevando una malattia che in realtà non c’è. Ma non solo. Le ipotesi di errata diagnosi possono essere molteplici e provocare un danno di varia entità al paziente e una responsabilità esclusiva del medico che lo ha prodotto. Sul tema è intervenuta la recente Cassazione, la quale, riportandosi all’orientamento prevalente nella giurisprudenza di legittimità (cfr. tra le altre Cass. pen. n.13542/2013), ha affermato che “l’errore diagnostico si configura non solo quando, in presenza di uno o più sintomi di una malattia, non si riesca a inquadrare il caso clinico in una patologia nota alla scienza o si addivenga a un inquadramento erroneo ma anche qualora si ometta, di eseguire o disporre controlli e accertamenti doverosi, ai fini di una corretta formulazione della diagnosi” (Cass. pen. n.46412/2008). D’altronde, hanno precisato i giudici, “allorché il sanitario si trovi di fronte a una sintomatologia idonea a condurre alla formulazione … Continua a leggere...