L’accertamento della lesione permanente di lieve entità

L’accertamento della lesione permanente di lieve entità

La questione portata all’attenzione di Cass. civ. n.1575/2022 atteneva la risarcibilità di una lesione permanente di lieve entità, in difetto di accertamento medico strumentale. Nel caso in specie, la C.T.U. aveva quantificato il danno all’1,5%. Come osservato dalla S.C., i criteri di accertamento del danno biologico evidenziano la necessità di condurre un’obiettiva verifica medico-legale, sia per le lesioni occorse sia per i relativi postumi (Cass. civ. n.18773/2016) e come è stato precisato da: Cass. civ. n.1272/2018; Cass. civ. n. 22066/2018; Cass. civ. n.5820/2019 e Cass. civ. n.11218/2019, lo sviluppo legislativo si è posto l’obiettivo di rimarcare l’imprescindibilità di un rigoroso accertamento dell’effettiva esistenza delle patologie, anche quando normativamente di modesta entità e cioè con esiti permanenti contenuti entro la soglia invalidante del 9% (per cento). A fronte di tutto ciò, la norma ha inteso imporre una prova idonea a fronte, anche, delle numerose richieste di risarcimento per lesioni di lieve entità che assumono grande rilevanza per la gestione del sistema assicurativo e che comportano ingenti costi collettivi. Sull’argomento, anche, la Corte costituzionale n.235/2014, ha avuto modo di chiarire che il senso della normativa è quello di impedire che l’accertamento diagnostico ridondi in una «discrezionalità eccessiva, con rischio di estensione a … Continua a leggere...