Risarcimento danni: la compressione del diritto di proprietà

L’Ilva s.p.a.. veniva condannata dalla Corte d’Appello al risarcimento dei danni subiti dai proprietari di alcuni immobili, a causa della continua immissione di polveri minerali, da parte dell’azienda. Una “compressione del diritto di proprietà”, inteso come “diritto a godere in modo pieno ed esclusivo di un bene”. Su ricorso dell’impresa, la Cassazione civile n.18810/2021 ha argomentato sul tema ed in particolare sull’esistenza di un danno da compressione del diritto dominicale, derivante dalla ridotta possibilità di godimento degli immobili, proprio a causa della limitazione delle possibilità di arieggiamento degli appartamenti, stante il penetrare in essi di polveri. Cosi come riconosciuto dalla Corte d’Appello e dal primo giudice. In tema di riconoscimento del risarcimento del danno extracontrattuale, ex art.2043 c.c., a prescindere dalla sussistenza di un danno patrimoniale (materiale e/o da deprezzamento commerciale) o non patrimoniale (alla salute e/o morale e/o esistenziale), la S.C. ha osservato come il pregiudizio di carattere patrimoniale é rappresentato per l’appunto dalla parziale ma significativa perdita (danno emergente) di facoltà di godimento dell’immobile, ossia di uno dei contenuti tipici del diritto dominicale. Nessuna esclusione, pertanto, che un tale pregiudizio possa determinarsi ed essere apprezzato a fini risarcitori quale conseguenza di immissioni intollerabili. “Il sistema di responsabilità civile … Continua a leggere...