Furto d’auto in albergo

Furto d’auto in albergo

Un veicolo, assicurato contro il rischio di furto, veniva consegnato al personale di un albergo e successivamente trafugato da ignoti. L’assicuratore dopo aver indennizzato l’assicurato agiva in via di surroga verso l’albergo, ai sensi dell’art.1916 c.c., per la rifusione dell’importo liquidato. L’albergo si costituì negando la propria responsabilità e chiedendo, in subordine, di essere tenuto indenne dal gestore della autorimessa cui il personale dell’albergo aveva affidato il suddetto veicolo che, poi, era stato sottratto. Veniva accertato che il proprietario del veicolo aveva stipulato un contratto di deposito con l’albergo per cui, con l’indennizzo, l’assicuratore si era surrogato nei diritti dell’assicurato depositante tanto nei confronti del depositario, quanto nei confronti del subdepositario e che tale diritto aveva natura contrattuale e, pertanto, soggetto alla prescrizione decennale di cui all’art.2946 c.c.. Sul caso, Cass. civ. n.21219/2022 ha sentenziato: “La stipula di un contratto di deposito avente ad oggetto beni altrui costituisce ex se un contratto a favore del terzo ex articolo 1411 c.c..
Il fine del contratto di deposito, infatti, è quello della custodia, conservazione e restituzione del bene depositato, con la conseguenza che il titolare dell’azione risarcitoria per la perdita, la distruzione o il deterioramento delle cose depositate nei confronti del depositario è, … Continua a leggere...
La polizza furto vettoriale della merce trasportata: alcune clausole

La polizza furto vettoriale della merce trasportata: alcune clausole

In tema di interpretazione della polizza assicurativa e relativa violazione degli artt.1362, 1366 e 1370 c.c., Cass. civ. n.18366/2017 esaminava quanto deciso dalla Corte d’Appello in ordine ad un contratto contratto assicurativo per la copertura furto della merce trasportata da un vettore. La clausola di polizza, in questione, atteneva (nel caso in specie, l’art.6A – garanzia C) l’ipotesi di furto o mancata riconsegna della merce ove l’assicurazione per furto era prevista nell’ipotesi di sottrazione di singoli colli interi dall’autoveicolo, senza sottrazione dello stesso, a condizione che il furto venisse perpetrato mediante effrazione o scasso di mezzi di chiusura dell’autoveicolo/qualora furgonato, o mediante taglio dei teloni di protezione del carico e sempre che l’effrazione/lo scasso o il taglio fossero constatati dal Commissario di avaria o perito o agente della società o dalle competenti autorità. Nel caso in esame, si era accertato che il furto era avvenuto su un autoveicolo furgonato privo di adeguati mezzi di chiusura, senza taglio di teloni di protezione del carico al fine dell’asporto, considerando che il piccolo taglio di pochi centimetri, riscontrato sul telone, era stato eseguito per verificare le caratteristiche del carico e che i ladri non avrebbero potuto utilizzare un taglio così piccolo per introdursi … Continua a leggere...
Furto del veicolo: la prova

Furto del veicolo: la prova

L’Assicurato chiedeva all’Assicuratore l’indennizzo assicurativo per il furto della sua autovettura, producendo la denuncia-querela sporta ai Carabinieri (comprensiva della successiva integrazione, nella quale aveva rappresentato di avere appreso dalla compagnia assicurativa l’eventualità, poi confermatagli dal venditore dell’automobile, che quest’ultima era dotata di un dispositivo di geolocalizzazione), nonché la documentazione relativa al certificato cronologico di proprietà con annotazione della perdita di possesso del veicolo e consegnato le due chiavi dell’auto alla Compagnia di assicurazione. In sede di contenzioso, Cass. civ. n.3446/2023 nel concordare con i giudizi, già espressi dalle Corti di merito, dichiarava inammissibile il ricorso osservando che “..la denuncia-querela presentata ai Carabinieri, sebbene integrata dal deposito della documentazione richiesta dal contratto assicurativo, non era sufficiente a provare la sottrazione del veicolo, quale fatto costitutivo del diritto all’indennizzo assicurativo…”. Nell’assicurazione contro i danni, poiché il fatto costitutivo del diritto dell’assicurato all’indennizzo consiste in un sinistro verificatosi in dipendenza di un rischio assicurato e nell’ambito spaziale e temporale in cui la garanzia opera, è su di lui che incombe l’onere di dimostrare che si è verificato un evento coperto dalla garanzia assicurativa e che esso ha causato il danno di cui si reclama il ristoro, ex art.2697 c.c. (Cass civ. n.30656/2017); dall’altro … Continua a leggere...
Rischi operativi: le merci in deposito doganale privato

Rischi operativi: le merci in deposito doganale privato

Come osservato da Cass. civ. n.4250/2024, in tema di merce in deposito doganale gestito da un privato, questi, quale depositario, ha la responsabilità: “a) di garantire che le merci non siano sottratte alla sorveglianza doganale durante la loro permanenza nel deposito doganale; b) di rispettare gli obblighi risultanti dall’immagazzinamento delle merci che si trovano in regime di deposito doganale; c) di osservare talune condizioni particolari fissate nell’autorizzazione. Egli, in particolare, deve tenere, nella forma approvata da detta autorità, una contabilità di magazzino di tutte le merci vincolate al regime del deposito doganale.” e “La nozione di “sottrazione alla vigilanza doganale” va intesa come comprendente qualsiasi azione o omissione che abbia come risultato d’impedire, anche solo momentaneamente, all’autorità doganale competente di accedere ad una merce sotto vigilanza doganale e di effettuare i controlli previsti dalla normativa doganale..”. E’ sufficiente, pertanto, l’assenza fisica della merce dal luogo di custodia autorizzato nel momento in cui l’autorità doganale intenda procedere all’ispezione al suo esame (CGUE sentenza del 12 giugno 2014, C-75/13), per presumere, anche in caso di furto, che le merci siano state immesse nel mercato unico senza essere state sdoganate (art.36, comma quinto, D.P.R. 43/1973. Sull’argomento, anche, la Corte Cost. n.373/1988, secondo cui … Continua a leggere...